Claudio Marchisio

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Biografia

Nato e cresciuto a Torino, si è sposato con Roberta l'8 giugno 2008; la coppia ha due figli, nati rispettivamente nel 2009 e nel 2012. Inizialmente detto Piccolo Lord dal compagno di squadra Federico Balzaretti, è stato successivamente soprannominato Principino per il suo modo di vestire e il comportamento in campo.  Nel 2012 è stato scelto come testimonial del videogioco FIFA 13, comparendo nella copertina dell'edizione italiana insieme a Lionel Messi. Al di fuori dell'attività calcistica, è proprietario di un ristorante a Chieri. Nel 2016 ha pubblicato l'autobiografia Nero su bianco, mentre dal novembre 2019 scrive per l'edizione torinese del Corriere della Sera.

Caratteristiche Tecniche

«Claudio è uno dei centrocampisti italiani più forti in assoluto. Ha tutto: forza fisica, inserimento, tiro da fuori, tocco sotto, grande intelligenza dentro e fuori dal campo.»

(Luigi Cagni, 2011)

Nato inizialmente come attaccante, ruolo che ha ricoperto fino all'età di sedici anni, in seguito ha arretrato il proprio raggio d'azione al centrocampo per via della sua struttura fisica, poco adatta al reparto avanzato. Per larga parte della carriera è stato considerato tra i centrocampisti centrali più forti del panorama europeo nonché uno dei migliori calciatori italiani della sua generazione.È una mezzala forte fisicamente, dotato di visione di gioco e personalità che lo rendono sovente decisivo in campo. I suoi punti di forza sono il tiro dalla lunga distanza, la capacità di ricoprire tutti i ruoli del centrocampo, il recupero e la successiva distribuzione del pallone, oltre a un'ottima tecnica individuale unita a un buon dribbling nello stretto. Viene spesso paragonato a Marco Tardelli per la sua capacità di inserirsi e di andare a rete,retaggio dei suoi trascorsi giovanili da attaccante. Sfruttando le sue diverse qualità tecniche, è stato utilizzato con buoni risultati anche in diverse posizioni del campo, sia più avanzate come trequartista, esterno e seconda punta, sia più arretrate come mediano o regista basso davanti alla difesa

Carriera

Juventus
Gli inizi

Nel 1993, all'età di 7 anni, Marchisio entra nel vivaio della Juventus dove compie tutta la trafila delle squadre giovanili, indossando la fascia di capitano e sollevando numerosi trofei: «...quando ci sono arrivato non c'era assolutamente l'idea di arrivare in prima squadra e fare il calciatore. Era solo un bel modo di giocare, per giunta con il privilegio di poterlo fare con la maglia della squadra del cuore. Man mano che passavano gli anni il gioco si è trasformato in passione e poi in professione». In questa fase della sua carriera viene allenato da tecnici come Domenico Maggiora e Maurizio Schincaglia, i quali lo trasformano stabilmente da attaccante a centrocampista. Tra gli altri, con la formazione Primavera arriva per due volte consecutive alla finale del Torneo di Viareggio, vincendo l'edizione del 2005 contro i pari età del Genoa, mentre nella stagione successiva, l'ultima trascorsa tra le giovanili bianconere, conquista il campionato di categoria; nella stessa, viene inoltre spesso aggregato alla prima squadra dall'allenatore Fabio Capello, senza però mai scendere in campo.

L'esordio tra i professionisti

Nell'estate 2006, la retrocessione d'ufficio della Juventus in Serie B porta vari giocatori di primo piano a lasciare la Vecchia Signora. L'opera di ricostruzione della società nel post-Calciopoli apre le porte della prima squadra a una nuova generazione di bianconeri; assieme ad altri suoi compagni delle giovanili quali De Ceglie e Giovinco, anche Marchisio viene inserito, nell'annata 2006-07, nella rosa a disposizione del tecnico Didier Deschamps: «la possibilità di mettersi in mostra è stata decisiva per noi [giovani]. C'era la possibilità di arrivare in alto in poco tempo». Il 19 agosto, a 20 anni, il centrocampista debutta tra i professionisti subentrando sul finire della sfida di Coppa Italia tra Martina e Juventus (0-3), per poi giocare in campionato, il 1º novembre successivo contro il Brescia, la sua prima gara da titolare. In precedenza, in settembre aveva fatto un'ultima apparizione con la formazione Primavera, superando i pari età dell'Inter nella supercoppa di categoria. Le buone prestazioni inducono l'allenatore francese a utilizzarlo con continuità; diventa così una delle prime scelte per il centrocampo bianconero, e nelle ultime partite della stagione viene spesso schierato in campo dal 1'. Con 25 presenze totali, contribuisce alla vittoria del torneo cadetto e al ritorno della Juventus in Serie A

Empoli: i debutti in Serie A e in Europa

Conclusa la vittoriosa annata tra i cadetti con la Juventus, Marchisio ha subito modo di calcare quella massima serie conquistata sul campo, ma con una diversa maglia: «ho fatto solo un anno fuori, ad Empoli nel 2007-08; non lo rimpiango perché mi ha fatto crescere tantissimo come uomo». Il 24 luglio 2007 passa infatti in prestito, assieme all'altro bianconero Giovinco, alla società toscana dove entrambi giocano il primo campionato di Serie A della loro carriera. Con l'Empoli debutta in massima categoria il 26 agosto successivo, all'età di 21 anni, nella sconfitta contro la Fiorentina (3-1) all'Artemio Franchi di Firenze. Il 20 settembre dello stesso anno esordisce anche in Coppa UEFA, nel debutto europeo del club toscano contro lo Zurigo. Termina la stagione a Empoli con 26 presenze in campionato, una in Coppa Italia e 2 in Coppa UEFA, per un totale di 29 partite stagionali; il contributo di Marchisio non riesce tuttavia a evitare alla provinciale toscana la retrocessione in Serie B.

Ritorno alla Juventus

«La Juventus è il massimo. È sempre stato il mio sogno [...] Si parla di bandiere che non ci sono più, di calcio globale che cambia, di valori che si sarebbero persi. Io ho solo in mente di fare il numero più alto di presenze con questa maglia. Sarebbe il massimo per me: diventare una bandiera della Juve. Vorrei poter non andare più via.»

(Claudio Marchisio, 2013)

Anni di ricostruzione

Nel luglio 2008 fa ritorno alla Juventus con cui disputa la prima gara ufficiale della stagione 2008-09, da titolare, il 26 agosto nel ritorno del terzo turno preliminare della Champions League, giocata a Bratislava contro l'Artmedia Petržalka e pareggiata 1-1. Il 24 gennaio 2009 segna il suo primo gol in Serie A con la maglia della Juventus, decisivo ai fini della vittoria sulla Fiorentina (1-0), su assist di Alessandro Del Piero. Grazie alle prestazioni offerte in quest'annata, il sito web dell'UEFA lo inserisce tra i dieci giovani che si stanno mettendo in luce alla loro prima esperienza nella massima competizione continentale, mentre il sito del quotidiano inglese The Times, in gennaio, lo inserisce al decimo posto, e miglior italiano, nella lista dei 50 «astri nascenti» del calcio internazionale. Il 10 ottobre 2009 è costretto a operarsi al menisco: ritorna a calcare ufficialmente i terreni di gioco il 25 novembre successivo, in Champions League, giocando gli ultimi minuti della sconfitta bianconera (0-2) sul campo del Bordeaux, mentre torna da titolare quattro giorni dopo, in campionato, sul campo del Cagliari (2-0). L'11 marzo 2010, all'età di 24 anni, indossa per la prima volta la fascia di capitano del club, dopo l'uscita dal campo di David Trezeguet, nella sfida d'andata degli ottavi di Europa League vinta 3-1 contro il Fulham. Nel corso della stagione seguente, 2010-11, il 19 settembre bagna con un gol nel successo esterno sull'Udinese (4-0) il raggiungimento delle 100 presenze in maglia bianconera, mentre il 3 aprile, in occasione della vittoriosa trasferta (2-0) contro la Roma, per la prima volta scende in campo dal 1' come capitano bianconero. La definitiva affermazione del centrocampista ai massimi livelli coincide tuttavia con uno tra i periodi più difficili nella storia della società torinese, che per la seconda stagione consecutiva chiude il campionato a un anonimo settimo posto, lontano da qualsivoglia obiettivo minino; tutto ciò, nonostante un Marchisio il quale è ormai tra i punti fermi dell'undici titolare piemontese

Eptacampione d'Italia
2011-2014

La stagione 2011-12 vede una Juventus foriera di novità, con l'arrivo in panchina di Antonio Conte, oltreché di Pirlo e del cileno Arturo Vidal quali nuovi compagni di reparto di Marchisio. Il 2 ottobre 2011 il centrocampista realizza la sua prima doppietta in maglia bianconera, che vale il 2-0 ai rivali alla corsa-scudetto del Milan; a riprova di un inizio di stagione che lo vede mattatore assoluto dei torinesi, nelle settimane seguenti risulta prima decisivo nella trasferta contro l'Inter del 29 ottobre, dove sigla il 2-1 che regala ai bianconeri la vittoria del derby d'Italia, mentre l'8 dicembre nei supplementari di Juventus-Bologna di Coppa Italia firma il 2-1 che permette ai piemontesi di qualificarsi ai quarti di finale. Il 6 maggio 2012, grazie al 2-0 al Cagliari nella partita giocata sul campo neutro di Trieste, con una giornata d'anticipo conquista il suo primo scudetto, emergendo tra i maggiori protagonisti di una formazione bianconera che si lascia definitivamente alle spalle gli anni bui post-Calciopoli. Dopo la sconfitta nella finale di Coppa Italia del 20 maggio contro il Napoli, conclude la sua miglior annata sottoporta con 10 gol in 39 presenze stagionali.  La stagione 2012-13 inizia l'11 agosto a Pechino con la vittoria della Supercoppa italiana, la prima per il centrocampista, grazie 4-2 sul Napoli maturato ai supplementari. Sul finire del 2012, il 7 novembre realizza la sua prima rete in Champions League, nella sfida vinta 4-0 contro il Nordsjælland, mentre il 1º dicembre mette a segno una doppietta nel 3-0 del derby di Torino. Il 5 maggio 2013, grazie alla vittoria casalinga per 1-0 sul Palermo, vince con tre giornate d'anticipo il secondo campionato italiano consecutivo.Il 18 agosto 2013, al primo incontro ufficiale dell'annata 2013-14, s'infortuna nel corso della finale di Supercoppa italiana contro la Lazio, vinta 4-0: la lesione al legamento del ginocchio destro lo costringe a saltare l'inizio di stagione. Una volta ristabilitosi, incontra difficoltà nel ritrovare un posto da titolare in squadra, anche a fronte della crescita mostrata dal giovane compagno di reparto Paul Pogba (il quale già nella seconda parte del precedente torneo aveva iniziato a togliere spazio al centrocampista italiano). Con il nuovo anno, sfruttando i vari impegni della Juventus tra campionato e coppe, torna ad avere un buon minutaggio in maglia bianconera, facendo di necessità virtù e ben comportandosi anche quando schierato in ruoli differenti da quelli ricoperti fin qui in carriera, come trequartista dietro alle punte o regista basso davanti alla difesa. Il 4 maggio 2014, grazie alla sconfitta dei rivali della Roma sul campo del Catania, arriva la conquista del terzo scudetto consecutivo per Marchisio.

2014-2018

Nell'annata 2014-15 vince il suo quarto campionato di Serie A consecutivo con la maglia della Juventus, un successo arrivato il 2 maggio, con quattro giornate d'anticipo, dopo la vittoria 1-0 sul campo della Sampdoria. In un finale di stagione ricco di appuntamenti per la squadra bianconera, il 20 dello stesso mese, pur non potendo prendere parte (causa squalifica) alla vittoriosa finale sulla Lazio, Marchisio mette in bacheca anche la sua prima Coppa Italia, mentre il 6 giugno gioca la sua prima finale di Champions League, persa 1-3 a Berlino contro il Barcellona. Sul piano personale, è questa la stagione in cui il nuovo allenatore juventino Massimiliano Allegri impiega il giocatore sempre più spesso nella posizione di regista basso, in luogo di un Pirlo ormai al crepuscolo della carriera; un ruolo che lo consegna, secondo gli addetti ai lavori, alla migliore stagione della sua carriera. A corollario, il 29 aprile 2015, in occasione del successo interno (3-2) sulla Fiorentina, Marchisio entra nel novero dei calciatori juventini più presenti di sempre raggiungendo le 300 gare in maglia bianconera Nella stagione 2015-16 Marchisio è ormai stabilmente trasformato in un regista arretrato davanti alla difesa, formando una solida coppia di centrocampo assieme al tedesco Sami Khedira. L'annata, iniziata l'8 agosto con la conquista della terza Supercoppa nazionale della carriera, superando per 2-0 la Lazio sul campo di Shanghai, vede la Juventus, reduce da un corposo rinnovamento dei ranghi, alle prese con un avvio di campionato decisamente al di sotto delle aspettative; ciò nonostante Marchisio emerge presto tra i punti di forza della formazione bianconera che, al termine di una rimonta-record, permette al calciatore di fregiarsi del suo quinto scudetto consecutivo, cui si andrà ad aggiungere anche la seconda Coppa Italia consecutiva, vinta il 21 maggio a Roma contro un Milan superato 1-0 ai supplementari; tuttavia il 17 aprile 2016, nel corso della sfida interna contro il Palermo (4-0), in un contrasto di gioco con il rosanero Franco Vázquez riporta la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro: l'infortunio lo costringe a finire sotto ai ferri e a chiudere anzitempo l'annata, peraltro conclusa (cosa insolita nella sua carriera) senza mai trovare la rete.

Costretto a rimanere lontano dai campi per sei mesi, Marchisio torna a giocare solo all'inizio della stagione seguente, 2016-17, scendendo in campo dal 1' in occasione della vittoriosa sfida di campionato del 26 ottobre a Torino contro la Sampdoria, battuta 4-1. Il successivo 22 novembre ritrova il gol dopo oltre un anno e mezzo, realizzando dal dischetto in casa del Siviglia il momentaneo pareggio nella sfida di Champions League poi vinta 3-1 dalla Juventus. Torna al gol in campionato il 17 febbraio 2017, aprendo le marcature nella vittoria interna per 4-1 sul Palermo. Il 17 maggio mette in bacheca la Coppa Italia, primo trofeo stagionale nonché terzo consecutivo per la formazione torinese, in seguito alla vittoria per 2-0 sulla Lazio nella finale di Roma; quattro giorni dopo, con il successo 3-0 allo Stadium sul Crotone, arriva anche il sesto titolo italiano di fila, che permette a Marchisio e alla Juventus d'inanellare anche il terzo double nazionale consecutivo, e soprattutto di battere dopo 82 anni il record della Juve del Quinquennio. Il 3 giugno a Cardiff gioca la sua seconda finale di Champions League, che vede i bianconeri nuovamente sconfitti 1-4 dal Real Madrid. I successi si ripetono nell'annata 2017-18, l'ultima alla Juventus, in cui fa suo il settimo scudetto consecutivo — record assoluto nella storia della Serie A e dei maggiori campionati nazionali d'Europa —, dopo un lungo testa a testa contro il Napoli, e annesso quarto double domestico di fila — altro nuovo primato nel calcio italiano —, grazie al 4-0 al Milan nella finale di Coppa Italia del 9 maggio. Insieme ai compagni di squadra Barzagli, Buffon, Chiellini e Lichtsteiner, Marchisio è tra i 5 eptacampioni d'Italia di questo ciclo bianconero; tuttavia il centrocampista va incontro a una stagione in negativo sul versante personale, causa annosi guai fisici da una parte e una sopravvenuta concorrenza nel centrocampo torinese dall'altra, che non gli permettono più di rientrare nelle dinamiche della squadra titolare. Anche in ragione di ciò, dopo 25 anni di militanza in maglia bianconera, il 17 agosto 2018 rescinde consensualmente il contratto che lo legava al club.

Zenit San Pietroburgo e ritiro

Il 3 settembre 2018 si trasferisce da svincolato allo Zenit San Pietroburgo, in Russia. Debutta con il club pietroburghese il 16 settembre seguente, subentrando a Paredes nel corso del secondo tempo della vittoriosa trasferta di campionato contro l'Orenburg (1-2); alla prima da titolare, il 30 dello stesso mese, segna invece il primo gol con la nuova maglia, che tuttavia non evita la sconfitta per 2-1 con l'Anži. Nel corso della stagione a San Pietroburgo si fregia del titolo russo, che tuttavia non può festeggiare in campo poiché, nell'aprile 2019, è vittima di un nuovo infortunio al menisco del ginocchio destro, con conseguente operazione e termine anticipato dell'annata. Pochi mesi dopo, rescinde il contratto che lo legava al club pietroburghese. Rimasto svincolato, nel corso dell'estate 2019 tenta l'ennesima riabilitazione della carriera ma, ben presto, preso atto di un fisico ormai martoriato dagli infortuni nonché della sopraggiunta mancanza di ulteriori stimoli, declina le offerte di altri club e inizia a meditare sul definitivo ritiro dall'attività, una decisione ufficializzata il successivo 3 ottobre all'età di 33 anni.

Nazionale

Nazionali giovanili

Il 1º giugno 2007 esordisce nella nazionale Under-21 di Pierluigi Casiraghi, con la quale è un titolare a centrocampo nel biennio 2007-2009. Nel 2008 partecipa con la nazionale olimpica al Torneo di Tolone, manifestazione amichevole durante la quale, in Italia-Turchia (2-1) del 23 maggio, realizza il suo primo gol con gli azzurrini, e ai Giochi di Pechino 2008; durante la rassegna a cinque cerchi gioca nel secondo tempo della prima partita contro l'Honduras,ma un infortunio muscolare lo costringe ad abbandonare il torneo dopo il secondo incontro del girone e a essere sostituito da Andrea Russotto. È poi tra i convocati per l'Europeo Under-21 2009 in Svezia, ma deve saltare per squalifica la semifinale nella quale l'Italia viene eliminata dalla Germania.

Nazionale maggiore

Il 12 agosto 2009, all'età di 23 anni, esordisce in nazionale maggiore con il commissario tecnico Marcello Lippi, giocando titolare nella partita amichevole Svizzera-Italia (0-0).Viene convocato per il campionato del mondo 2010 in Sudafrica, dove l'Italia viene eliminata al primo turno; Marchisio disputa da titolare le prime due partite del girone contro il Paraguay e la Nuova Zelanda, venendo sostituito in entrambe le occasioni. Realizza quindi il suo primo gol per la nazionale il 7 ottobre 2011, nella partita Serbia-Italia (1-1) valevole per le qualificazioni a Euro 2012. Diventato titolare nella gestione del CT Cesare Prandelli, prende parte al campionato d'Europa 2012 in Polonia e Ucraina dove la nazionale italiana riesce ad arrivare all'atto conclusivo della manifestazione, dopo aver battuto in semifinale la Germania, perdendo tuttavia 0-4 la finale del 1º luglio contro la Spagna; insieme a Gianluigi Buffon e ad Andrea Pirlo, Marchisio è sempre stato titolare senza mai venire sostituito. Il piazzamento all'Europeo vale agli uomini di Prandelli la qualificazione alla FIFA Confederations Cup 2013 in Brasile, competizione per la quale Marchisio viene convocato contribuendo al terzo posto finale degli azzurri, conquistato dopo la vittoria ai rigori sull'Uruguay. Ormai tra i punti fermi, assieme ai compagni di squadra Barzagli, Bonucci, Buffon, Chiellini e Pirlo, della cosiddetta Ital-Juve dei primi anni 2010, Marchisio viene quindi selezionato per partecipare al campionato del mondo 2014 in terra brasiliana. Il 14 giugno, nella gara d'esordio vinta 2-1 contro l'Inghilterra, segna la prima rete azzurra del torneo sbloccando il risultato; nonostante il positivo avvio, l'Italia viene eliminata nella fase a gironi dopo la sconfitta contro l'Uruguay, nella quale proprio Marchisio è punito con un controverso cartellino rosso, giudicato abbastanza severo dagli addetti ai lavori, per un pur irruento fallo su Egidio Arévalo. Dopo il mondiale sudamericano, sotto la gestione del nuovo CT Antonio Conte partecipa alle qualificazioni a Euro 2016; tuttavia il grave infortunio occorsogli in campionato il 17 aprile 2016 lo costringe a saltare la fase finale della manifestazione continentale. Fa un'ultima apparizione in maglia azzurra il 7 giugno 2017, in una vittoriosa amichevole a Nizza contro l'Uruguay (3-0), in cui è peraltro costretto ad abbandonare il campo dopo poco per un nuovo problema fisico.Chiude l'esperienza in nazionale maggiore con 55 presenze e 5 gol.

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