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Edgar Davids

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Biografia

Nato in Suriname quando il Paese era ancora una dipendenza coloniale olandese, si trasferì da bambino con tutta la famiglia a nord di Amsterdam. Una volta divenuto calciatore, pur potendo optare anche per la nazionale surinamese, ha scelto di giocare per quella olandese; tuttavia è sceso in campo diverse volte dal 2005 al 2009 con i Suriprofs, una selezione di calciatori professionisti nati o con origini del Suriname, che periodicamente disputa amichevoli nei Paesi Bassi contro squadre professionistiche locali, nazionali giovanili o altre selezioni miste. Durante gli anni alla Juventus è stato operato di glaucoma, e da lì in poi è stato costretto a indossare speciali occhiali protettivi durante le partite.

Caratteristiche Tecniche

«Era l'avversario che mi piaceva di più. Lui mi dava una botta e io mi alzavo senza dire nulla. Io gli davo una botta e lui si alzava senza dire nulla. Lui a sinistra, io a destra: ci scontravamo sempre. Una guerra.»

(Matías Almeyda, 2012)

Soprannominato Pitbull dall'ex allenatore dell'Ajax Louis van Gaal per l'aggressività mostrata in campo, era un centrocampista tenace e determinato. Leader carismatico — ma dal carattere controverso —, era dotato di grande vigore fisico e di un ottimo piede sinistro.

Carriera

Inizia la sua carriera nell'Ajax, con cui debutta in Eredivisie il 6 settembre 1991 in una partita vinta contro l'RKC Waalwijk. Centrocampista capace di abbinare corsa e agonismo all'eleganza nel tocco di palla, fin da giovane inizia a ritagliarsi un ruolo sempre più importante nel reparto centrale dei lancieri. Contribuisce alla vittoria di tre titoli olandesi, della Coppa UEFA 1991-1992 e della UEFA Champions League 1994-1995. Arriva in finale di Champions League anche nell'edizione 1995-1996, persa a Roma contro la Juventus; nell'epilogo ai tiri di rigore, Davids fallisce il primo tentativo della serie.

Nell'estate seguente si trasferisce in Italia per indossare la maglia del Milan, che lo tessera a parametro zero sfruttando l'allora recente sentenza Bosman. Milita nel club rossonero per un anno e mezzo, senza tuttavia riuscire a convincere l'ambiente. Oltre alle incomprensioni tattiche, a frenare il suo rendimento sono soprattutto un grave infortunio a tibia e perone che gli fa saltare metà della stagione 1996-1997, e vari problemi disciplinari che ne minano l'integrazione nello spogliatoio milanista (cosa che porta uno dei senatori del club, Alessandro Costacurta, a definirlo pubblicamente una «mela marcia»). Quella caratteriale diventa la causa scatenante che, nel dicembre 1997, sfocia nella sua cessione ai rivali della Juventus per 9 miliardi di lire: un'operazione di mercato che, a posteriori, si rivelerà motivo di rimpianto per i rossoneri. Primo olandese nella storia della società piemontese, a Torino Davids si dimostra infatti un altro giocatore rispetto a quello visto a Milano, diventando ben presto un elemento fondamentale per i successi dei bianconeri nelle stagioni seguenti

Rimane alla Juventus per sette anni, contribuendo alla conquista di tre campionati di Serie A nelle edizioni 1997-1998, 2001-2002 e 2002-2003; disputa anche le finali di Champions League del 1998 contro il Real Madrid e del 2003 contro il Milan, lasciando in questo ultimo caso il terreno di gioco anzitempo a causa di un infortunio muscolare. Il 21 aprile 2001 viene riscontrata la sua positività al nandrolone, uno steroide anabolizzante derivato dal testosterone: nonostante una serie di ricorsi da parte della società bianconera, il giocatore viene squalificato per quattro mesi da tutte le competizioni sportive. Dal 2011 è tra i 50 più importanti giocatori della storia juventina omaggiati nella Walk of Fame dello Stadium

Barcellona, Inter e Tottenham

La sua avventura in Piemonte termina a metà della stagione 2003-2004, quando a causa di alcuni dissidi con l'allenatore Marcello Lippi,[9] nella sessione invernale di mercato viene ceduto in prestito al Barcellona. Il suo arrivo in blaugrana migliora notevolmente il rendimento della squadra spagnola, tanto che in molti si auspicano il suo acquisto a titolo definitivo, ma a fine anno il giocatore si accasa invece da svincolato agli italiani dell'Inter. A Milano riesce a sollevare l'unico trofeo italiano che ancora gli mancava, la Coppa Italia; ciò nonostante il suo rendimento in nerazzurro è inferiore rispetto alle annate precedenti, anche per via di incomprensioni tattiche con l'allenatore Roberto Mancini che lo relegano a vivere il finale di stagione, in pratica, da «separato in casa». Una situazione che porta l'Inter, nell'estate 2005, a pensare inizialmente alla rescissione del contratto con l'olandese, salvo poi cederlo a titolo gratuito agli inglesi del Tottenham. Dopo la prima stagione a Londra già si diffondono le voci di un suo possibile ritorno in patria, nel club ajacide che l'aveva lanciato, ma Davids decide di rimanere ancora con gli Spurs che tuttavia lascia pochi mesi dopo, nel gennaio 2007.

Ritorno all'Ajax e ultimi anni

Il 28 gennaio 2007 raggiunge quindi un accordo con la società che l'aveva lanciato, l'Ajax. Ad Amsterdam contribuisce alla grande riuscita della squadra in campionato e alla vittoria della KNVB beker, segnando il rigore decisivo dopo una partita conclusasi 1-1 ai tempi regolamentari contro l'AZ Alkmaar. Il 22 luglio durante un'amichevole estiva disputata contro i Go Ahead Eagles, in uno scontro si rompe la tibia e deve fermarsi per sei mesi. Nella seconda metà di stagione arriva ancora al secondo posto in Eredivisie, a tre punti dalla capolista PSV, ma a fine stagione non rinnova il contratto e si ritrova svincolato. Dopo essersi tenuto in condizione, allenandosi da inizio 2009 con l'AFC, il 9 settembre Davids annuncia il suo ritorno a giocare, tra le file del Vitesse;tuttavia la squadra di Arnhem rinuncia in seguito a tesserarlo, per via delle alte richieste economiche del giocatore. Il 20 agosto 2010, dopo due anni d'inattività, viene ufficializzato il suo ingaggio da parte del Crystal Palace, in Football League Championship. Il successivo 8 novembre, tuttavia, dopo appena 7 partite giocate si svincola dai Glazers.Il 12 ottobre 2012 va ad affiancare Mark Robson come allenatore-giocatore del Barnet. Il 29 dicembre seguente, con la partenza di Robson, Davids assume totalmente la guida tecnica del club. Il 28 dicembre 2013 si ritira definitivamente dal calcio giocato.

Nazionale

Ha fatto parte della nazionale olandese dal debutto nell'aprile 1994 contro l'Irlanda, ma non ha mai vinto alcun titolo con la maglia oranje. Durante il campionato d'Europa 1996 in Inghilterra viene rispedito a casa, in quanto critica fortemente il commissario tecnico Guus Hiddink. Nonostante la diatriba con il selezionatore, rimane sempre apprezzato da questi, il quale lo include nella squadra olandese per il campionato del mondo 1998 in Francia. In questa competizione i Paesi Bassi si classificano quarti, e Davids viene inserito dalla FIFA nel "Team of the Tournament". Partecipa due anni dopo anche al campionato d'Europa 2000 organizzato congiuntamente in Belgio e nei Paesi Bassi, dove nonostante i padroni di casa escano in semifinale contro l'Italia ai tiri di rigore, il centrocampista viene ancora inserito nel "Team of the Tournament" dall'UEFA. Il 17 maggio 2001, viene sospeso per quattro mesi dalla FIFA insieme ad altri giocatori olandesi, tra cui l'allora capitano orange Frank de Boer, dopo essere risultato positivo allo steroide anabolizzante nandrolone, assunto in occasione di un'amichevole tra i Paesi Bassi e la Turchia. Dopo il campionato d'Europa 2004 in Portogallo, in cui i Paesi Bassi sono sconfitti ancora una volta in semifinale, il nuovo commissario tecnico degli orange Marco van Basten consegna a Davids la fascia di capitano. Giocando molto poco nell'Inter, perde tuttavia il posto in nazionale, nella quale viene richiamato solo per un breve periodo dall'ottobre 2005, in occasione delle qualificazioni al campionato del mondo 2006 in Germania.

EDGAR DAVIDS | IL PITBULL BIANCONERO

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