Siniša Mihajlović

 ESCAPE='HTML'
 ESCAPE='HTML'

Biografia

 ESCAPE='HTML'

Siniša Mihajlović (in serbo: Синиша Михајловић?; IPA: [sǐniʃa mixǎjloʋit͡ɕ]; Vukovar, 20 febbraio 1969 – Roma, 16 dicembre 2022) è stato un calciatore e allenatore di calcio serbo con cittadinanza italiana, di ruolo centrocampista o difensore.

Figlio di madre croata e padre serbo, era nato a Vukovar ma a causa della guerra d'indipendenza croata, era cresciuto nella vicina Borovo, dove si era trasferito con la famiglia,all’epoca facenti parte della Jugoslavia governata da Tito. Il padre Bogdan (morto nel 2011) era un camionista, mentre la madre Viktorija lavorava in una calzaturificio. Dal febbraio del 1995 fino alla morte è stato legato sentimentalmente alla ex showgirl televisiva romana Arianna Rapaccioni, poi sposata nel luglio del 2005. Da questa relazione ha avuto cinque figli: Viktorija, Virginia, Miroslav, Dušan e Nicholas. Nel 1993 aveva già avuto un altro figlio, Marko, riconosciuto sin dall'inizio ma incontrato solo nel 2005 a causa della fine della relazione con la madre, avvenuta prima della sua nascita. Nel 2021 diventò nonno di Violante, nata dalla relazione tra la figlia Virginia e il calciatore Alessandro Vogliacco. Il 17 novembre dello stesso anno il comune di Bologna gli conferí la cittadinanza onoraria.Il 13 luglio 2019 annunciò in conferenza stampa di aver contratto una forma di leucemia mieloide acuta, per la quale decise di sottoporsi previamente a cure immediate all'ospedale Sant'Orsola di Bologna, tra cui un trapianto di midollo osseo avvenuto il 29 ottobre seguente. Dopo un iniziale miglioramento, il 26 marzo 2022, in conferenza stampa, comunicò di doversi sottoporre a un nuovo ciclo di cure per contrastare la ricomparsa della malattia che l'aveva colpito due anni e mezzo prima. Muore il 16 dicembre 2022 all'età di 53 anni presso la clinica "Paideia" di Roma, dove era ricoverato da alcuni giorni in seguito all'improvviso aggravarsi delle sue condizioni di salute.

Caratteristiche tecniche

Dotato di un sinistro potente e preciso, viene ritenuto uno dei maggiori specialisti della sua generazione nell'esecuzione di calci piazzati:acquisì questa reputazione durante la sua militanza nelle file della Stella Rossa, allorché il suo tiro divenne oggetto di studio di alcuni ricercatori del dipartimento di fisica dell'Università di Belgrado, i quali calcolarono una velocità massima di 160 km/h.Il giocatore perfezionò ulteriormente le proprie doti balistiche con l'arrivo in Italia: dapprima incentrati sulla potenza, i suoi tiri divennero progressivamente più precisi. In Serie A, Mihajlović ha realizzato 28 reti su punizione, di cui 3 in una sola partita: si tratta di due record per il massimo campionato italiano — il primo dei quali calcolato a partire dal 1987—, il secondo dei quali condiviso con Giuseppe Signori. Tra i «segreti» della sua abilità nei calci di punizione, Mihajlović annoverò la rincorsa breve che sorprendeva i portieri, la tendenza a usare diverse tecniche di tiro nonché l'insolita routine di esercizio, che comprendeva l'impiego di barriere artificiali poste a una distanza inferiore a quella prevista in partita.

In origine centrocampista avanzato che prediligeva la fascia sinistra, nei primi anni di militanza nel campionato italiano non brillò per continuità di rendimento né per senso tattico, pur lasciando intravedere qualità tecniche e fisiche di tutto rispetto. Ebbe un decisivo cambio di ruolo nelle file della Sampdoria: schierato al centro della difesa dall'allenatore svedese Sven-Göran Eriksson,  Mihajlović diede prova di significativi miglioramenti, al punto da essere considerato, sul finire degli anni 1990, il più rappresentativo tra i giocatori jugoslavi nonché uno dei migliori difensori nel panorama calcistico mondiale dell'epoca, grazie alla capacità di svolgere compiti difensivi e di impostazione della manovra con eguale efficacia.

Carriera

Gli esordi, Stella Rossa e Roma

Dopo aver militato nel Vojvodina viene acquistato, nel 1990 dalla Stella Rossa, squadra con cui vinse la Coppa dei Campioni 1990-1991. Nel 1992 Mihajlović arriva nel campionato italiano grazie alla Roma, che lo acquista per 8,5 miliardi di lire. Con la formazione capitolina colleziona 54 presenze e 1 gol in Serie A, contro il Brescia, 1 gol in Coppa UEFA contro il Dortmund, e 5 gol in Coppa Italia, di cui uno in finale contro il Torino.

L'affermazione tra Sampdoria e Lazio

Nel luglio del 1994 viene acquistato in prestito dalla Sampdoria. Riscattato dai blucerchiati nell'estate successiva, vive a Genova una serie di stagioni soddisfacenti, attestandosi come uno specialista dei gol su calcio di punizione. Nel 1998 passa a titolo definitivo alla Lazio, guidata da Sven-Göran Eriksson, per una cifra vicina ai 22 miliardi di lire, con cui conquista al primo colpo la Coppa delle Coppe, primo trofeo internazionale nella storia del club laziale, vinta in finale contro la rivelazione Maiorca. Nel 1999 sigla il primo gol della storia biancoceleste in Champions League, nella prima gara della fase a gironi in casa del Bayer Leverkusen, pareggiata 1-1 grazie al calcio di punizione del serbo. Durante la sua militanza biancoceleste realizza diverse reti decisive, come quello contro il Chelsea, sempre in Champions League, che vale la vittoria 2-1 a Stamford Bridge. Precedentemente in campionato, nel successo biancoceleste per 5-2 sulla Sampdoria del 13 dicembre 1998, aveva stabilito il record di una tripletta tutta da calcio piazzato.

A Roma il serbo si fa tuttavia notare anche per una certa indisciplina. Nel dicembre del 2000, durante una partita di Champions League tra la Lazio e gli inglesi dell'Arsenal, si rende protagonista di insulti razzisti a Patrick Vieira. Nel 2003 riceve invece una pesante squalifica di 8 giornate per aver sputato e calpestato Adrian Mutu, giocatore del Chelsea, oltreché per aver lanciato una bottiglietta addosso al delegato UEFA dopo la sua espulsione; per questi gesti viene altresì multato. Lascia la Lazio dopo sei stagioni, durante le quali vince complessivamente un campionato (2000), due Supercoppe Italiane (1998 e 2000), una Supercoppa UEFA (1999), una Coppa delle Coppe (1999) e due Coppe Italia (2000 e 2004).

Inter

Dal 2004 al 2006 gioca per l'Inter, formazione della quale è il marcatore più anziano in campionato:  in Ascoli-Inter dell'8 aprile 2006 (1-2) segna infatti un gol a 37 anni e 47 giorni. Con la squadra nerazzurra vince 2 Coppe Italia (nella prima finale di ritorno contro la Roma è sua la rete su punizione del definitivo 1-0) e uno scudetto, assegnato a tavolino alla società lombarda a seguito dello scandalo Calciopoli.

Nazionale

Con la Nazionale jugoslava ha preso parte al campionato del mondo 1998 ed al campionato d'Europa 2000, collezionando in totale 63 presenze e 9 reti. Di queste, una l'ha segnata ai Mondiali del '98 su punizione contro l'Iran segnando il decisivo 1-0 al 73'.

 ESCAPE='HTML'