Gli anni 2010

Andrea Agnelli e la ristrutturazione della società

Nell'ambito di un graduale cambio di rotta sul piano societario, nel 2010 a Blanc subentra alla presidenza della Juventus Andrea Agnelli, quarto esponente della celebre famiglia torinese proprietaria del club. Alle prese con una squadra da qualche anno deficitaria sia a livello sportivo sia di bilancio, tra i primi passi della nuova gestione c'è, da una parte, il risanamento delle casse societarie e la graduale apertura verso nuove opportunità di fatturato, mentre dall'altra si assiste a un profondo rinnovamento dell'organigramma con le nomine di Giuseppe Marotta e Fabio Paratici, rispettivamente, a direttore generale e direttore sportivo,assieme al ritorno in società, stavolta in veste dirigenziale, di ex bianconeri quali Pavel Nedvěd e David Trezeguet.

Sempre in tal senso, in questi anni giunge a compimento l'idea dello stadio di proprietà: il club torinese è il primo in Serie A a portare a termine questo tipo di operazione immobiliare. L'8 settembre 2011 viene inaugurato lo Juventus Stadium, l'ottavo impianto casalingo nella storia della squadra.Sorto sulle ceneri del Delle Alpi, è costruito sul modello dei catini inglesi, col pubblico raccolto e le tribune molto vicine al campo. Il 16 maggio 2012 c'è poi l'apertura del J-Museum, dedicato alla storia della società bianconera e al suo legame con le vicende del Paese..Realizzato nell'area dello Stadium, il museo raccoglie trofei, cimeli, maglie d'epoca, immagini storiche e memorabilia varia legata alla squadra bianconera, con l'interazione di tecnologie multimediali e audiovisive.

Un secondo quinquennio di scudetti (2012-2016)

L'era Conte (2011-2014)

Stagione 2011-2012: il ritorno al successo e l'imbattibilità

La stagione 2011-2012 vede l'arrivo in panchina di Antonio Conte, capitano bianconero degli anni 1990 e ora divenuto allenatore, che getta le basi per il ritorno ai vertici della società. In campionato i piemontesi, rinforzatasi con nomi quali il giovane Arturo Vidal e l'esperto Andrea Pirlo,occupano il vertice della classifica fin dalle prime giornate, posizione che cederanno solo poche volte nel corso del torneo: dopo un lungo testa a testa col Milan, il 6 maggio 2012 la Juventus torna a laurearsi campione d'Italia – non accadeva dalla stagione 2002-2003, se si escludono i successi cancellati da Calciopoli – vincendo il suo ventottesimo scudetto; il successo, arrivato con una giornata d'anticipo, è stato ottenuto senza aver mai perso una partita, eguagliando un record conseguito nella storia del girone unico solo dal Perugia nel 1978-1979 e dal Milan nel 1991-1992; i bianconeri sono però i primi a siglare questo primato in un torneo a 20 squadre, stabilendo così il record nazionale d'imbattibilità stagionale in campionato.

L'imbattibilità viene persa nella gara dell'epilogo stagionale, cioè la finale di Coppa Italia in cui il Napoli s'impone per 2-0; questa sconfitta mette anche fine all'imbattibilità assoluta della squadra bianconera, che tra campionato e coppa termina dopo 43 partite utili consecutive (anch'esso record nazionale).È questa l'ultima stagione in maglia bianconera di Alessandro Del Piero, che dopo diciannove anni lascia la Juventus

Stagione 2012-2013

L'11 agosto 2012 la squadra, che accoglie tra le proprie file il promettente Paul Pogba destinato presto a sovvertire le gerarchie dell'undici titolare, vince la Supercoppa italiana contro il Napoli, nella finale giocata allo stadio Nazionale di Pechino, superando i partenopei per 4-2 ai supplementari e mettendo in bacheca la quinta supercoppa nazionale, trofeo che in casa bianconera mancava dall'edizione del 2003. In campionato, il 3 novembre la formazione torinese è sconfitta 1-3 allo Juventus Stadium dall'Inter, mettendo fine alla sua imbattibilità assoluta e casalinga (rispettivamente dopo 49 e 25 partite, record nei tornei a 20 squadre); il 25 dello stesso mese il club perde anche la sua imbattibilità esterna (dopo 25 incontri, altro record), a seguito dello 0-1 subito al Meazza dal Milan.

A fine gennaio la squadra manca l'approdo alla seconda finale consecutiva di Coppa Italia, uscendo in semifinale per mano della Lazio, mentre in Champions League, competizione dove la Juventus fa ritorno dopo due anni d'assenza, i piemontesi si spingono invece fino ai quarti di finale, prima di venir estromessi dai futuri campioni del Bayern Monaco. Nonostante la battuta d'arresto in campo europeo, in campionato la squadra prosegue con discreta tranquillità la sua marcia in vetta alla classifica, e il 5 maggio 2013 arriva il ventinovesimo titolo italiano, il secondo consecutivo, conquistato con tre turni d'anticipo.

Stagione 2013-2014: il campionato dei record

L'annata si apre il 18 agosto 2013 con il secondo successo consecutivo in Supercoppa italiana: questa volta, a differenza di quanto accaduto dodici mesi prima, la vittoria del trofeo è ben più agevole per i bianconeri, che all'Olimpico di Roma superano la Lazio con un netto 4-0 su cui mette il sigillo Carlos Tévez, trascinatore dei torinesi per il successivo biennio. Meno fortunata è l'esperienza in Champions League dove la Juventus viene eliminata al primo turno, scalando contestualmente in Europa League; nella seconda manifestazione continentale i piemontesi offrono un cammino migliore fermandosi tuttavia a un passo dalla finale, battuti dai portoghesi del Benfica, raggiungendo comunque una semifinale europea che in casa bianconera mancava da undici anni.

In Serie A si ripete invece il copione delle precedenti stagioni. Dopo aver rincorso la Roma nelle prime giornate del torneo, la Juventus prende la testa della classifica a fine novembre e la mantiene sino al termine: il 4 maggio 2014 i piemontesi vincono con due turni d'anticipo il terzo scudetto dell'era Conte, tagliando il traguardo del trentesimo titolo ufficiale nella loro storia (prima squadra italiana a riuscirci). L'undici di Conte è artefice in questa stagione di un cammino-record,battendo i suoi precedenti primati di vittorie consecutive, successi casalinghi e totali e, soprattutto, punti in graduatoria: chiudendo la stagione a quota 102, stabilisce infatti il record italiano di punti– e quarto a livello europeo– nel corso di una stagione sportiva.

Il ciclo di Allegri (2014-presente) - Stagione 2014-2015: il terzo double

La stagione 2014-2015 vede l'arrivo in panchina di Massimiliano Allegri al posto del dimissionario Conte, passato alla guida dell'Italia. Il 22 dicembre a Doha, in Qatar, la squadra perde la finale di Supercoppa italiana contro il Napoli ai rigori,tuttavia la sconfitta non pregiudica il cammino dei bianconeri nelle altre competizioni che culmina, a fine stagione, nel loro terzo double nazionale, eguagliando i precedenti del 1960 e del 1995. Il 2 maggio 2015, con il successo 1-0 sul campo della Sampdoria, la formazione torinese conquista il suo trentunesimo scudetto nonché quarto consecutivo, rimarcando ulteriormente la loro egemonia sul calcio italiano nella prima metà degli anni 2010.

Il 20 dello stesso mese arriva anche la decima Coppa Italia, vinta 2-1 ai supplementari contro la Lazio nella finale giocata all'Olimpico di Roma; anche stavolta, i piemontesi sono i primi in Italia a raggiungere tale traguardo. Non riesce invece l'affermazione europea in Champions League dove la Juventus, al termine di un cammino da outsider che la vede, dopo dodici anni, tornare in finale nella massima competizione europea per club, all'Olympiastadion di Berlino è sconfitta 1-3 dai catalani del Barcellona

 

Stagione 2015-2016: il treble nazionale

L'annata 2015-2016 propone una Juventus decisamente rinnovata nell'organico, priva di alcuni protagonisti dei successi del precedente quadriennio (Pirlo, Vidal e Tévez su tutti). L'esordio stagionale avviene allo Shanghai Stadium, nella vittoria per 2-0 contro la Lazio in Supercoppa italiana; nonostante ciò, l'avvio di stagione è pieno di difficoltà per i torinesi, che per i primi mesi di campionato rimangono molto lontani dalle posizioni di vertice della classifica (sintomatico lo zero in classifica dopo due giornate, fatto mai accadutole prima dall'istituzione del girone unico),[pagando oltremodo la ricerca del miglior equilibrio in un nuovo gruppo di calciatori in cui inizia presto a farsi spazio il giovane Paulo Dybala.

« È lo scudetto più bello della rinascita post-Calciopoli? Ogni tifoso può avere la propria risposta: è ragionevole pensare che il primo di Conte, proprio per aver riportato la Juve là dove era prima del dramma, abbia avuto un sapore fortissimo; è altrettanto comprensibile che lo scudetto "over 100", nella sua sostanziale irripetibilità, abbia rappresentato qualcosa di speciale. Però giornalisticamente e statisticamente, questo quinto della serie è davvero il più incredibile, che ha smentito un secolo di statistiche: nessuno, nella storia era risalito dal baratro in cui era sprofondata la Juve d'inizio stagione; nessuno aveva mai infilato la stratosferica serie 24 vittorie su 25 seguita a quell'avvio infelice; nessuno, nemmeno il grande Zoff, aveva saputo chiudere la sua porta tanto a lungo quanto il Buffon di questo campionato. Se è l'ombra ad esaltare la luce, se il piacere è più intenso se figlio di sofferenza, questo scudetto figlio della crisi iniziale, dovrebbe rappresentare una gioia abbagliante. E il semplice fatto di averci creduto nel pieno delle difficoltà [...] è già stato qualcosa di eccezionale. »
(Massimo De Luca, 24 aprile 2016.)

A dispetto di pronostici e statistiche avverse, la Juventus è tuttavia artefice di una inaspettata rimontache la porta, il 25 aprile 2016, a riconfermarsi campione d'Italia:dopo ottantuno anni, i bianconeri tornano a conquistare cinque scudetti consecutivi, un filotto che non si verificava dai tempi del Quinquennio d'oro; la Juventus è inoltre la prima, nella storia del calcio italiano, a mettere assieme in due periodi diversi cinque edizioni di fila del campionato. Con la vittoria della seconda Coppa Italia consecutiva nonché undicesima del palmarès bianconero, arrivata battendo nella finale del 21 maggio a Roma il Milan, i torinesi chiudono la stagione mettendo in bacheca il loro primo treble nazionale e, soprattutto, facendo loro per due annate consecutive l'accoppiata scudetto-coppa nazionale – quest'ultima, una prima volta assoluta nella storia del calcio italiano