Luis Del Sol

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Biografia

Luis del Sol Cascajares (Arcos de Jalón, 6 aprile 1935) è un ex calciatore e allenatore di calcio spagnolo, di ruolo centrocampista.

Considerato tra i più importanti calciatori spagnoli degli anni 1960, con le Furie Rosse fu campione d'Europa nel 1964. Più volte candidato al Pallone d'oro di France Football, ha legato il suo nome al Betis, club della sua città in cui ha iniziato e chiuso la carriera, e di cui è assurto a icona sportiva; ha inoltre conquistato trofei con le maglie di Real Madrid e Juventus – club, questo ultimo, che l'ha eletto tra i giocatori più importanti della propria storia. Di origini italiane, più precisamente di Vercelli, nacque a Soria, nella regione di Castiglia e León, ma crebbe a Siviglia, in Andalusia.

Caratteristiche Tecniche

Era un centrocampista di sostanza e personalità che, grazie a un dinamismo e a una resistenza atletica fuori dal comune, soleva svariare il suo gioco in ogni zona del campo, sempre col pallone tra i piedi; motivo per cui si guadagnò l'appellativo di "Postino", nato negli anni a Madrid grazie al compagno di squadra Alfredo Di Stéfano e poi mantenuto per il resto della carriera. Impiegato dai Blancos come ala pura, negli anni alla Juventus giostrò soprattutto da grintosa mezzala, mettendo in mostra un bagaglio tecnico fatto soprattutto di scatti e accelerazioni. Molto abile nel mantenere il possesso della palla o nel sottrarla agli avversari, talvolta eccedeva in maniera quasi testarda nel dribbling.

Carriera

Si formò come calciatore nel Ferroviarios e da lì passo nelle giovanili del Betis. Arrivò nel club andaluso nel 1953 e, dopo un breve periodo in prestito nell'Utrera, approdò in prima squadra nella stagione 1955-1956. Rimase con la squadra biancoverde per sette stagioni, contribuento alla promozione in Segunda División nel 1954 e alla seguente salita in Primera División nel 1958. Le sue qualità attirarono l'attenzione dei tecnici del Real Madrid, squadra in cui si trasferì nell'aprile del 1960. A Madrid rimase due anni, dove ebbe l'opportunità di giocare al fianco di miti del calcio quali Di Stéfano e Puskás, e contribuendo nei primi mesi in camiseta blanca alle vittorie in Coppa dei Campioni – dove ebbe tempo di giocare semifinali e finale – e Coppa Intercontinentale, i due titoli più importanti della sua carriera, rispettivamente contro Eintracht Francoforte e Peñarol.

Iniziò quindi una lunga parentesi nel calcio italiano, firmando nel 1962 per la Juventus, che lo prelevò ventisettenne per la cifra di trecentocinquanta milioni di lire. Primo spagnolo nella storia del club bianconero, debuttò in Serie A il 16 settembre 1962 contro il Genoa, sollevando a fine anno una Coppa delle Alpi. Rimase a Torino per otto stagioni, conquistando lo scudetto del 1966-1967 – rimasto nella memoria per il sorpasso all'ultima giornata su di una Grande Inter al suo crepuscolo – e, in precedenza, la Coppa Italia del 1964-1965, sempre contro i meneghini. Divenuto "bandiera" nonché l'emblema della Juve Operaia degli anni 1960 di Heriberto Herrera, nel 2011 la società piemontese l'ha omaggiato di una stella celebrativa nella Walk of Fame bianconera allo Stadium di Torino.Nel 1970 passò alla Roma dove militò per due stagioni, indossando anche la fascia di capitano dei giallorossi dopo l'addìo del connazionale Peiró, ma sollevando unicamente trofei minori quali il Torneo Picchi e la Coppa Anglo-Italiana. Tornò infine a Siviglia, a rivestire la maglia del suo Betis, con cui chiuse la carriera nel 1973, all'età di trentotto anni.

Nazionale

Conta 16 presenze nella Nazionale spagnola, con 3 reti realizzate. Esordì il 15 maggio 1960 in Spagna-Inghilterra 3-0 e, durante la sua permanenza tra le Furie rosse, vinse il campionato d'Europa 1964 giocato in casa, seppur non scendendo in campo nella fase finale, partecipando inoltre al campionato del mondo 1962 in Cile e al campionato del mondo 1966 in Inghilterra. Giocò l'ultima gara in camiseta roja il 15 luglio 1966, uno Spagna-Svizzera terminato 2-1.

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