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Giovanni Sacco

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Biografia

Giovanni Sacco (San Damiano d'Asti, 24 settembre 1943 – Asti, 17 dicembre 2020) è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano.

Campionato 1962-63, quello delle grandi novità; c’è il 4-2-4, Miranda detto Mirandone è il centravanti, Sivori è ancora mezzo sinistro. E c’è un ragazzino, poco più che diciottenne, astigiano, di nome Sacco Giovanni, che Amaral, a corto di difensori d’appoggio, butta nella mischia alla Favorita di Palermo; Sacco ha il 5 sulla schiena, ma funge in pratica da mediano di appoggio. Esordio positivo, pareggio largo; Giovannino ha talento, due piedi sensibilissimi e un buon senso della posizione.
A Ferrara, con la neve a ricoprire il campo e a rendere ancor più dura la fatica, Sacco fa ancora meglio; stavolta Amaral lo schiera sulla fascia destra dell’attacco, con mansioni di raccordo con il centrocampo. Compito assolto, grandi elogi e applausi. Il 20 gennaio 1963, nella gara interna con il Genoa, la prestazione capolavoro del giovanissimo centrocampista juventino: sul quotidiano sportivo torinese scrivono: «Sacco degno allievo del professor Sivori».

Caratteristiche Tecniche

Era un centrocampista interno, di buona tecnica, dinamicità e intelligenza tattica, ma poco continuo

Carriera

Cresciuto nelle giovanili della Juventus, esordisce in Serie A con i bianconeri il dicembre 1962, in occasione del pareggio esterno con il Palermo. Disputa tra stagioni coi torinesi, senza riuscire ad imporsi come titolare fisso, quindi disputa la stagione 1965-1966 in prestito alla Lazio, dove realizza le sue prime tre reti in massima serie, risultando il terzo marcatore in campionato dei capitolini dopo Vito D'Amato e Nicola Ciccolo. Rientrato alla Juventus nell'estate 1966, disputa 10 incontri nella stagione che vede la vittoria del 13° scudetto dei bianconeri, mentre le presenze aumentano nella stagione successive, dove scende in campo in 25 occasioni, per ridiscendere a 14 la stagione successiva.

Nell'estate 1969 vien quindi ceduto all'Atalanta, appena retrocessa in Serie B. Con i nerazzurri disputa da titolare due stagioni in cadetteria, contribuendo attivamente, con 7 reti messe a segno, al secondo posto nel campionato 1970-1971 e alla relativa promozione. Resta a Bergamo per altre due stagioni di massima serie (la prima da titolare, la seconda da riserva e conclusa con la retrocessione), per poi passare alla Reggiana in cui milita in Serie B dal 1973 al 1976, anno della retrocessione degli emiliani in Serie C, per poi chiudere la carriera agonistica ad alto livello.In carriera ha totalizzato complessivamente 138 presenze e 6 reti in Serie A e 135 presenze e 17 reti in Serie B. Conclusa la carriera agonistica ha intrapreso quella di allenatore, guidando in prevalenza formazioni delle serie minori del Nord-Ovest.